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Gambolò, il direttore della casa di riposo replica ai figli della signora morta nella struttura

Gambolò, il direttore della casa di riposo replica ai figli di un'anziana morta nella struttura (hanno presentato un esposto alla Procura) «Gli ospedali non prendevano i nostri malati, Rsa lasciate sole».



Lo dice Alberto Righini, direttore insieme al fratello Gianluigi, della casa di riposo Fratelli Carnevale di Gambolò. Noi abbiamo cercato di adoperarci nel modo migliore affinché nessuno subisse dei danni».La famiglia solleva però due questioni "chiave": la prima è che a meta febbraio la Rsa gambolese ha deciso di chiudere l'ingresso ai parenti, poi il ministero ha ordinato di riaprire "aprendo" così anche alla diffusione del Covid, la seconda è che l'ospedale ha negato il ricovero della madre, all'epoca caso sospetto di Covid-19. «La riapertura della struttura - risponde Righini - può aver influito sulla diffusione del contagio, ma non è scontato che sarebbe andata meglio se fossimo rimasti sempre chiusi. Le decisioni di portare gli ospiti in ospedale sta ai medici, ma in quel periodo è di tutta evidenza che gli ospedali erano in crisi. Lo dice la storia: non potevano ricevere tutti i malati. Adesso sarebbe diverso, avrebbero probabilmente ricoverato la signora così come altri sospetti contagiati. In piena pandemia ci avevano persino chiesto di accogliere i fuoriusciti dagli ospedali, cosa che non abbiamo fatto. Il grande errore forse è stato quello di pensare che le Rsa potessero sostituirsi alle strutture ospedaliere. La prima cosa da fare, ripeto, era chiudere tutto e fare tamponi a tutti gli ospiti e a tutto il personale».






credits:

la provincia pavese



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