Pronti a riaprire, questa volta sul serio, ma con divisori in plexiglass, bicchieri e posate monouso, mascherine e pochi tavoli per garantire il distanziamento sociale. Bar, ristoranti ma anche parrucchieri fanno il conto alla rovescia, dopo quasi due mesi di chiusura forzata.
Pronti a riaprire, questa volta sul serio, ma con divisori in plexiglass, bicchieri e posate monouso, mascherine e pochi tavoli per garantire il distanziamento sociale. Bar, ristoranti ma anche parrucchieri fanno il conto alla rovescia, dopo quasi due mesi di chiusura forzata. Lo tsunami della pandemia lascia però dietro di sé un mondo e un modo di lavorare che non sarà più lo stesso. «Io ho chiuso prima del decreto di marzo, vale a dire a fine febbraio, per senso di responsabilità e sicurezza - dice un titolare di un bar -. Senza scuole e con gli uffici quasi chiusi avevamo già riscontrato il 70% di clienti in meno». È stata durissima, non lo nascondo.-
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la provincia pavese
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