È arrivata dalla seconda guerra mondiale fino a oggi, in una valigia «costruita dai militari» insieme a un carica per le maschere anti gas, una borraccia e un portavivande in metallo.
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È arrivata dalla seconda guerra mondiale fino a oggi, in una valigia «costruita dai militari» insieme a un carica per le maschere anti gas, una borraccia e un portavivande in metallo. Parliamo di una bomba a mano, probabilmente una Srcm, detta anche "diavolo rosso", per via del colore, o "Balilla", rinvenuta nel garage in via Duse di Vittoria Pancera, 82 anni, figlia di un soldato dell'esercito.
«Si chiamava Pietro - racconta Vittoria, - ha fatto la guerra in Africa e poi è stato catturato dagli americani, che lo hanno rinchiuso prima in un campo di prigionia negli Usa, poi lo hanno messo sulle strade a sistemare le fognature. Piano piano ha imparato l'inglese e così lo hanno mandato lavorare in un ospedale.
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la provincia pavese
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