Il ricorso presentato da Alessio Bertucci (Pd, Vigevano coraggiosa, Le api 2020), Furio Suvilla (Futuro e Civiltà), Luca Bellazzi (Polo Laico), Silvia Baldina (Movimento 5 stelle) e Giuseppe Squillaci (La strada per Vigevano e Grande Vigevano), tutti candidati sindaco di minoranza, si fonda principalmente sui numeri delle schede elettorali.
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«Leggendo tutti i verbali - spiega Suvilla - abbiamo visto che in molti seggi c'è un consistente ammanco di schede "autenticate non utilizzate", oppure risulta che sono state autenticate più schede di quelle che avrebbero dovuto avere a disposizione. O ancora, in tanti verbali non è stata compilata la pagina relativa alle schede, in cui va inserito il numero di schede a disposizione del seggio, di quelle autenticate, di quelle non utilizzate e di quelle, invece, autenticate non utilizzate.
E laddove è stata compilata, spesso con tornano i conti». Suvilla porta qualche esempio. «In una sezione - prosegue Suvilla - sono state autenticate 650 schede in più rispetto al numero di schede che avevano a disposizione. È impossibile, sembra proprio che siano circolate schede non firmate da quegli scrutatori e che, proprio per questo, non dovrebbero essere valide. Poi abbiamo visto numerose correzioni sui verbali, con numeri cancellati e riscritti. Ed alcuni erano senza firme e senza timbri.
Insomma ci sono incongruenze palesi, che riguardano centinaia di schede e questo porta a pensare in maniera fondata ad irregolarità nelle operazioni di spoglio». «Non contestiamo i dati elettorali - prosegue Suvilla - dicendo che chi ha vinto ha imbrogliato. Però, davvero, da quei verbali non si riesce a ricostruire in maniera chiara la genuinità del voto. E questo solleva questioni di legalità e rispetto dei principi costituzionali.
credit:
la provincia pavese
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