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Vigevano. Polemica in consiglio per gli sconti mai fatti alle famiglie in difficoltà

Il caso mense è tornato in consiglio comunale. Mercoledì Furio Suvilla, capogruppo della civica Vigevano Futura, ha presentato un'interrogazione per chiedere all'amministrazione informazioni sulla mancata adozione della delibera, approvata più di un anno fa, che prevedeva l'inserimento di una nuova fascia Isee, nella quale rientravano le famiglie con Isee al di sotto degli 8mila euro annui.





Queste famiglie avrebbero dovuto pagare 2 euro a pasto per la mensa scolastica della scuola primaria e delle medie. Usiamo il condizionale perché quella delibera, approvata dal Consiglio, non è mai stata adottata dall'amministrazione. «Avevamo scritto al prefetto Rosalba Scialla - ha spiegato Suvilla - chiedendole di intervenire affinché quella mozione fosse adottata, poco dopo il prefetto, con una lettera spedita a noi e al sindaco Andrea Sala, aveva chiesto chiarimenti sulla mancata adozione della mozione. Ad oggi non ci risultano risposte». «Abbiamo risposto alle lettere inviate dal prefetto - ha risposto Brunella Avalle, assessore con delega alla ristorazione scolastica - e come ho già detto, quella delibera è decaduta, non può più essere adottata».«L'assessore non dice che cosa il Comune ha risposto alla prefettura - ha replicato Suvilla, - ma non è vero che quanto approvato da una consigliatura non vale più in quella nuova, altrimenti non ci sarebbe più certezza del diritto: nessuno saprebbe più quali sono le cose approvate, e quindi legali, e quali no. Vorrei poi sottolineare un altro errore: non è corretto dire che non ci sono soldi e che, applicando una tariffa più bassa, si creerebbe un ammanco nelle casse comunali. È corretto dire che l'amministrazione non ha caricato soldi su quella voce nel bilancio di previsione. L'ammanco l'avete creato voi non spostando risorse su questa voce di spesa». Sulla mancata adozione di quella delibera, 26 famiglie hanno scritto al sindaco per chiedere la riduzione della tariffa, anche perché «il sindaco e l'assessore Avalle - era scritto nella lettera - facevano parte della giunta precedente e oggi hanno ancora il potere e il dovere di attuarla».





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la provincia pavese


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